Premio internazionale “Renato Appi”
La “poesia” della parlata popolare
di Laura Venerus
È la composizione dal titolo “Peneladis di marcjat” (Pennellate di mercato) scritto da Clorinda Menean, recentemente scomparsa, e presentata dalla figlia Liana Tarussio di Tricesimo la poesia vincitrice della decima edizione del premio internazionale di poesia “Renato Appi”, organizzato dall’associazione Ciavedal e dal Comune di Cordenons. Si tratta dell’unico premio di carattere culturale di Cordenons, intitolato al cantore della friulanità scomparso nel 1991, e riservato ai componimenti in lingua friulana e alle sue varianti.
La cerimonia di premiazione s’è tenuta lo scorso 5 settembre nella sala consiliare De Benedet del centro culturale.
Dieci le poesie finaliste: oltre alla vincitrice, sono stati due i secondi premi ex aequo che, in base alle indicazioni unanimi della giuria, hanno ottenuto lo stesso punteggio: Nicolina Ros di San Quirino con “Penac’us ta i Magrets” (Penac’us sui Magredi) e Aldo Rossi di Reana del Rojale con “Preiere di autun” (Preghiera d’autunno). Tre, inoltre, le menzioni speciali: ad Anellina Colussi di Casarsa della Delizia con la poesia “La pavea” (La farfalla), Egle Taverna di Gorizia con “Il bearc” (Il cortile) e Giuseppe Mariuz di San Vito al Tagliamento con “A Sanaa”, in memoria di Sanaa Dafani, la diciottenne barbaramente uccisa dal padre il 15 settembre 2009 a Montereale Valcellina.
Infine, quattro le segnalazioni: a Francesco Indrigo di San Vito al Tagliamento per la poesia “Un puin di minuts prin” (“Un pugno di minuti prima”), Enrico Maiero di Tricesimo per “Pignarul” (“Falò”), Giacomo Vit di Bagnarola di Sesto al Reghena con “Par ‘na pitura sculurida tal mur” (“Per una pittura sbiadita sul muro”) e Maria Fanin di San Giorgio di Nogaro con “Scure le gnot” (“Buia la notte”). Numerosa e ricca, anche qualitativamente, la partecipazione dei poeti al concorso. Sono infatti pervenuti alla segreteria organizzativa 146 componimenti con partecipanti un po’ da tutt’Italia e anche dall’estero. La maggioranza delle poesie sono state composte da poeti residenti in regione, ma non sono mancate le iscrizioni anche da diverse città italiane: tra queste, Grosseto, Cagliari e Milano, nonché dalla provincia di Napoli. Poesie sono pervenute anche dal Canada. Poeti di tutte le età: la più giovane ha soli 15 anni. La giuria ha potuto constatare l’alta qualità dei componimenti, attestazione della sempre maggiore importanza del premio tra i poeti.
La classifica finale è stata definita dalla giuria, che ha lavorato tutta l’estate per leggere e confrontarsi sul “valore” da dare a ogni componimento, addivenendo alla fine a un giudizio unanime e insindacabile. La giuria era presieduta da mons. Luciano Padovese (amico di Renato Appi assieme al quale ha dato vita alla Casa dello studente di Pordenone), e composta da Guglielmo Cevolin, Eros Cisilino, Elio De Anna e Silva Gardonio. La serata, presentata da Fabio Scaramucci, è stata aperta dalla Corale Cordenonese che ha proposto alcuni brani della tradizione tra cui l’immancabile “Al paèis pi biel del mondu”, musica e parole di Appi, che ha coinvolto tutto il pubblico. A seguire proprio alcuni brani del poeta e narratore cordenonese lette da Cristina Springolo e Aldo Polesel, a sottolineare la poliedricità della produzione letteraria dell’illustre concittadino. Una chicca speciale è stata offerta dal tenore Adriano Turrin, del Quartetto Stella Alpina (voluto e fondato da Appi), accompagnato da Patrizia Avon, con l’esecuzione di un’intensa e struggente “Suspîr da l’anime”.
Per il Ciavedal si è trattato di un grosso impegno organizzativo, ma le fatiche sono state premiate dalla partecipazione numerosa dei poeti in marilenghe e dall’appoggio dato all’iniziativa dal Comune, dalla Bcc Pordenonese e dal supporto della famiglia Appi. L’appuntamento è per la prossima edizione, con l’impegno di riuscire a coinvolgere sempre più le giovani generazioni affinchè la lingua friulana e le sue varianti (tra cui si annovera il folpo cordenonese) possano essere conosciute e parlate per un lungo futuro.